il Sultano e la Moschea

L’architettura è stata, fin dall’infanzia, ben prima della musica e della poesia, al centro dei miei interessi. Come ogni espressione dello spirito, essa da sé chiarisce i gusti: non siamo noi a scegliere il nostro atteggiamento di fronte alle opere dell’ingegno umano, ma esse stesse, con la naturalezza dell’esperire, allettano la nostra intera percezione, coincidente con ciò che si ama definire anima.

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l’abbazia di San Vincenzo

Stando al Chronicon Vulturnense (scritto forse dall’abate del monastero nel 1130 ca.) il cenobio sarebbe stato fondato da tre nobili di origine beneventana tra la fine del VII e gli inizi del VIII secolo, in un luogo donato loro dal duca longobardo di Benevento; i nobili avrebbero ripristinato una chiesa e un oratorio già esistenti – di una chiesa, tardo romana, comunque se ne ha notizia con annessa un’area funeraria.

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la villa romana tardo antica

Nella parte occidentale dell’Impero, nel pieno della romanizzazione, il territorio rurale era costellato di ville rustiche, ovvero di insediamenti di produttori agricoli (soprattutto contadini). Il termine rustiche sta per edifici dove v’è una porzione in cui risiede il dominus e una adibita agli alloggi degli schiavi. Si ricordi che la villa schiavistica del pieno Impero prevedeva che la maggior parte degli agricoltori fosse, per l’appunto, schiavi. Nelle aree più prossime a Roma e nell’Italia centrale questa tipologia di struttura era molto diffusa, tale insediamento si costituiva con complessi di edifici al centro di grandi proprietà con una forma organizzata sul tipo della villa di Settefinestre dove sono presenti gli appartamenti del dominus e, come deducibile, una parte dedicata al lavoro contadino.

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la proto-maiolica

Con la tecnica cosiddetta “proto-maiolica” si usa un solo tipo di rivestimento, pur se alcune parti ne vengono lasciate prive; è da sottolineare che la proto-maiolica che si produce nelle zone dell’Italia Meridionale è legata all’area tecnica tunisina. Invece la ceramica laziale ha una tradizione delle forme locali e le tecniche sono molteplici – tuttavia quella decorata a Roma è più vicina alle produzioni del Meridione che non a quelle del Centro.

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