Becket e il suo re

Il cinema ha sempre avuto un ruolo rilevante nella vita di ciascun individuo, nella cultura, nella formazione e nell’informazione di ognuno di noi. Nel cinema, come nel teatro, la potenza comunicativa è enorme: favorisce uno sviluppo empatico fortissimo, mette in risalto le sfaccettature fantasiose, l’estro, la poetica di ogni anima. Tuffarsi all’interno di un film, o di un’opera teatrale, permette di nutrire la mente, il corpo e l’anima; entrarne in contatto costante e conoscere la storia che si sviluppa attraverso le vicende narrate apporta all’individuo una crescita morale, oltre che culturale.

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i Vichinghi in America

Anche se è difficile da abbandonare l’idea del mito di Colombo, è ormai un fatto certo. Fin dal 1960, con la scoperta di un antico villaggio vichingo nella parte settentrionale dell’isola di Terranova, ora parte del Canada, si ha la certezza storica che i Vichinghi “scoprirono” l’America almeno 500 anni prima di Colombo. In questo sito, oggetto di lunghi anni di ricerche
archeologiche, sono stati portati alla luce i resti di abitazioni: tre sale in grado di alloggiare 80 persone ciascuna, una fucina, una falegnameria, numerosi utensili tipici del popolo vichingo e sono state trovate anche le tracce di un vero e proprio cantiere navale.

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il condottiero leggendario

Napoleone nasce il 15 Agosto 1769 ad Ajaccio, morirà il 5 Maggio 1840 a Sant’Elena. Quello di Napoleone non è semplicemente un personaggio storico: è un riferimento, passato di secolo in secolo, assumendo una forma quasi mitologica tanta la sua importanza e grandezza. Il culto della sua persona è continuato ben oltre la sua morte, ed è stato celebrato da innumerevoli artisti, poeti e musicisti. Le sue tappe furono decisive a livello politico e militare: difatti, è stato il generale francese per eccellenza, nonché fondatore del Primo Impero Francese (di cui egli stesso si incorona imperatore) e protagonista della prima fase della storia contemporanea europea, detta anche Età Napoleonica. Col termine leggenda Napoleonica si indica tutto l’insieme di aneddoti e opere d’arte pensato per celebrarlo, e farne l’oggetto di un culto. Pochi uomini nella storia dell’umanità hanno saputo suscitare tanta ammirazione e anche pareri così contrastanti. Dalle origini della sua carriera politica e sino al colpo di stato, tutte le sue conquiste e vittorie militari furono elementi che lo resero una delle personalità più note della storia della Francesi e dell’Europa.

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Carlo Magno e i Sassoni

Si trattò della campagna militare in assoluto più lunga e più ardua che Carlo abbia mai fatto. Si combatterono in tutto diciotto battaglie e si conclusero con l’annessione della Sassonia al regno dei Franchi, e con la conversione di questi al cristianesimo dal paganesimo germanico. Il territorio sassone si può suddividere in quattro regioni diverse: Ostfalia, Angria, Vestfalia e la Nordalbingia.

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la rivoluzione francese

Già con l’aiuto verso la guerra di indipendenza americana, la Francia si indebitò di 2 miliardi di lire. Si aggiunse quindi quello che era il problema della riscossione delle tasse, dato che non tutti i cittadini erano facilmente rintracciabili, i pesanti costi di manutenzione, il disastroso raccolto nel 1788 e l’aumento del costo del pane non poterono portare ad altro se non alla convocazione degli stati generali nel 1789 (la quale ultima convocazione avvenne nel 1614), per cercare di risolvere l’immensa crisi politica economica e sociale. Siamo nel 5 maggio 1789. Crisi economica causata dalla guerra d’Indipendenza americana, dal lusso e dagli interessi verso coloro cui lo Stato aveva chiesto prestiti. Precedentemente, a partire dal 1740, per sanare le casse dello Stato furono aumentate le tasse; da qui il malcontento del Terzo Stato, l’unico che le pagava effettivamente. Si intuì che pur la nobiltà e il clero avrebbe dovuto pagarle. Gli stati Generali furono composti da 1139 rappresentanti eletti dai tre ordini; abbiamo anche le Cahiers, per l’appunto i Quaderni delle lamentele, ben collocabili in questo contesto.

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Fascismo, dittatura

Nel 1925-26 si hanno le cosiddette leggi fascistissime, in cui il regime diventa regime totalitario. Abbiamo la fascistizzazione dello Stato e della società. Si verifica il controllo delle istituzioni statali e delle organizzazioni sociali, la repressione del dissenso, l‘acquisizione del consenso ottenuto attraverso un sistema di educazione e di iniziative in campo assistenziale. Da qui si ha il tramonto dello Stato liberale, il quale era stato incapace di attuare le speranze della Prima Guerra Mondiale e del dopoguerra rispetto a tutte llassi sociali a partire dai contadini e operai, fino ad arrivare ai latifondisti e all’ alta borghesia. Per quanto concerne la propaganda bisogna sottolineare che essa si avvalse dei moderni mezzi di comunicazione di massa come il cinema, la radio e la stampa. Senza questi mezzi probabilmente il fascismo non ci sarebbe stato o non avrebbe avuto quella persuasione che lo caratterizza. Abbiamo una mobilitazione delle masse veicolata attraverso l’ indottrinamento ideologico e celebrativo del culto della persona cioè del duce. “Il duce del fascismo” fu appunto una diretta del 1937 della MinCulPop (Ministero per la Cultura Popolare). Anche la stampa fu sottoposta ad una rigorosa censura. Le trasmissioni radiofoniche curate dalla EIAR ( Ente Italiano per le Audizioni Telefoniche) conobbero grande diffusione contribuendo ovviamente a sviluppare una nuova cultura di massa. Nel campo della cinematografia abbiamo l’istituto LUCE.

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Abelardo, uno sguardo d’insieme

La vita di Pietro Abelardo (1079-1142) compendia emblematicamente i mutamenti e le irrequietezze del XII secolo, Secolo ricco di spiriti colti. Narrò della sua vita nella Historia calamitarum mearum. Nacque nel borgo di Pallet vicino a Nantes, da Lucia, forse di origine bretone e da Berengario, forse di origine poitevina, miles appartenente alla nobiltà minore, il quale voleva che anche i suoi figli seguissero il suo esempio. Rinunciò ai beni e alla carriera per dedicarsi agli studi a Loches (nella Loira) nella scuola di Roscellino, che nel 1092 venne condannato per eresia a Soissons e costretto a un trasferimento in Inghilterra. Abelardo si recò poi a Parigi, dove criticò le tesi sugli universali di Guglielmo di Champeaux e, di conseguenza, tra i due emersero profonde divergenze. Abelardo decise così di fondare una propria scuola, dapprima a Melun e in seguito a Corbeil.

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Santa Agnese fuori le Mura

Nella Basilica di S. Agnese fuori le Mura di Roma v’è uno splendido mosaico raffigurante la Santa e i due papi le cui vicende sono legate all’edificio, Simmaco (…-514) e Onorio I (…-638); in particolare Onorio fece costruire la basilica sopra la tomba della Santa, dove precedentemente v’era un sacello ad corpus – in parte seminterrato – restaurato da Simmaco.

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