Becket e il suo re

Il cinema ha sempre avuto un ruolo rilevante nella vita di ciascun individuo, nella cultura, nella formazione e nell’informazione di ognuno di noi. Nel cinema, come nel teatro, la potenza comunicativa è enorme: favorisce uno sviluppo empatico fortissimo, mette in risalto le sfaccettature fantasiose, l’estro, la poetica di ogni anima. Tuffarsi all’interno di un film, o di un’opera teatrale, permette di nutrire la mente, il corpo e l’anima; entrarne in contatto costante e conoscere la storia che si sviluppa attraverso le vicende narrate apporta all’individuo una crescita morale, oltre che culturale.

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i Vichinghi in America

Anche se è difficile da abbandonare l’idea del mito di Colombo, è ormai un fatto certo. Fin dal 1960, con la scoperta di un antico villaggio vichingo nella parte settentrionale dell’isola di Terranova, ora parte del Canada, si ha la certezza storica che i Vichinghi “scoprirono” l’America almeno 500 anni prima di Colombo. In questo sito, oggetto di lunghi anni di ricerche
archeologiche, sono stati portati alla luce i resti di abitazioni: tre sale in grado di alloggiare 80 persone ciascuna, una fucina, una falegnameria, numerosi utensili tipici del popolo vichingo e sono state trovate anche le tracce di un vero e proprio cantiere navale.

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Carlo Magno e i Sassoni

Si trattò della campagna militare in assoluto più lunga e più ardua che Carlo abbia mai fatto. Si combatterono in tutto diciotto battaglie e si conclusero con l’annessione della Sassonia al regno dei Franchi, e con la conversione di questi al cristianesimo dal paganesimo germanico. Il territorio sassone si può suddividere in quattro regioni diverse: Ostfalia, Angria, Vestfalia e la Nordalbingia.

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Abelardo, uno sguardo d’insieme

La vita di Pietro Abelardo (1079-1142) compendia emblematicamente i mutamenti e le irrequietezze del XII secolo, Secolo ricco di spiriti colti. Narrò della sua vita nella Historia calamitarum mearum. Nacque nel borgo di Pallet vicino a Nantes, da Lucia, forse di origine bretone e da Berengario, forse di origine poitevina, miles appartenente alla nobiltà minore, il quale voleva che anche i suoi figli seguissero il suo esempio. Rinunciò ai beni e alla carriera per dedicarsi agli studi a Loches (nella Loira) nella scuola di Roscellino, che nel 1092 venne condannato per eresia a Soissons e costretto a un trasferimento in Inghilterra. Abelardo si recò poi a Parigi, dove criticò le tesi sugli universali di Guglielmo di Champeaux e, di conseguenza, tra i due emersero profonde divergenze. Abelardo decise così di fondare una propria scuola, dapprima a Melun e in seguito a Corbeil.

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