l’ateismo e la nuova fede

Ogni uomo, all’interno di una società basata sulla concordia ed il reciproco sostegno, ha dentro di sé dei valori, inseriti a priori da una figura trascendentale, che da secoli identifichiamo con il concetto di Dio. Se un individuo che si muove in una piccola realtà sociale e primordiale, chiamata famiglia, concepisce nella sua interiorità il valore comunemente condiviso della bontà, per cui anche se appena nato e privo di ogni educazione non è indirizzato a nessuna forma di violenza, ciò sta inevitabilmente ad affermare che l’uomo che vive in comunità condivide dei valori, valori promulgati da una figura esterna a noi, Dio.

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la poetica aristotelica

Nella poetica Aristotele analizza la poiesis (come già abbiamo visto), ovvero la scienza del produrre. Più che dedicarsi alla figura del poeta intesa come creatore, Aristotele si focalizza sulla particolarità che l’uomo imiti la natura, cosa già a sua volta sostenuta da Platone, e questa imitazione è un aspetto che differenzia l’uomo dagli animali, ed è connaturata ad ogni singolo uomo. L’imitazione costituisce una delle sorgenti del sapere e al tempo stesso una fonte di piacere. La poesia, fondata su armonia e ritmo, imita la natura, ma imita ciò che più è universale, per questo in qualche modo risulta più perfetta della natura stessa: ciò che non può fare la natura, lo fa l’opera d’arte. Secondo Aristotele l’opera per eccellenza è la tragedia, una forma drammatica e non narrativa, ove abbiamo un’azione seria e in sé compiuta attraverso eventi che suscitano pietà e terrore.

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la Metafisica di Aristotele

La metafisica è un’opera di Aristotele, è un’opera scritta ovviamente da lui per quanto concerne i singoli libri ma non è stata raccolta da lui, è stata raccolta successivamente e tutti questi libri da un punto di vista bibliotecario furono messi dopo i libri di fisica, dunque “meta-fisica”. Questo termine che ha un valore letterale, è molto felice perché poi va ad indicare anche le problematiche metafisiche che hanno a che fare con un mondo trascendente.

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l’anima secondo Aristotele

Oggi vedremo la concezione di Dio per Aristotele. Dio è una sostanza immutabile ed eterna ed è causa del movimento dell’universo; non si tratta di una visione antropomorfica, dunque non è una persona, né è un ente assolutamente buono, né ama il mondo e con la propria volontà provvede a regolarlo secondo un piano provvidenziale; dunque non si indentifica con le religioni monoteistiche, ma rimane il principio supremo dell’universo.

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il Cosmo aristotelico

In questa lezione vedremo la visione del Cosmo secondo Aristotele. Il Cosmo aristotelico è compatto e ordinato, in esso ogni cambiamento ha una causa e uno scopo specifico; abbiamo visto le varie cause e quella finale è certamente una delle più importanti in qualche modo, non solo nell’ambito morale. Il cosmo di Aristotele non presenta spazi vuoti, è finito, è compiuto, esso presenta un centro, un alto, un basso e quindi ha anche un confine, e quale sarà questo confine? La sfera delle stelle fisse.

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le scienze secondo Aristotele

Aristotele uno dei massimi pensatori di tutti i tempi. Il suo periodo storico è caratterizzato dalla figura di Filippo II di Macedonia e da quella di Alessandro Magno che starà suo allievo. Le città greche vivono un periodo di crisi e vengono sottomesse dalla Macedonia. Aristotele non aveva origini ateniesi ma proveniva da una zona periferica della Grecia ossia la penisola Calcidica. Essendo visto come uno straniero gli era vietato partecipare alla vita politica della città di Atene. Tuttavia ciò non urtava con i suoi interessi. Infatti nonostante egli tratti di politica nelle sue opere, la politica attiva non rientrò mai tra le sue attività. Non gli piacquero i successori della scuola di Platone e perciò si trasferì in Asia Minore insieme a un suo nuovo discepolo, Teofrasto, il primo ad aver scritto un trattato di botanica. I due si recarono ,infine, all’isola di Lesbo dove si dedicarono allo studio della biologia marina. Una delle date piú importanti concerni la vita di Aristotele è il 342 a.C., anno in cui lui ritornò ad Atene ,che era stata ormai conquistata da Alessandro Magno ,dove fondò una scuola, “il Liceo”, in cui era presente un “peripateto” (dove si poteva passeggiare); gli allievi erano detti “peripatetici”. Il peripato o liceo poiché consacrato ad Apollo Licio divenne una scuola la cui fama sorpassò quella dell’accademia di Platone. Il liceo venne adibito anche a museo di storia naturale e a biblioteca in cui vennero raccolte grandi opere di vario genere.

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le sostanze di Aristotele

La sostanza è ciò di cui è fatto l’essere che è inteso come individuo concreto ossia il questo e il qui (una persona, un animale, una cosa). La definizione sopra riportata viene associata da Aristotele alle sostanze prime perché esistono in modo autonomo e fungono sempre e soltanto da soggetti anche da un punto di vista grammaticale. Queste sostanze possono essere analizzate sia da un ambito ontologico ossia i soggetti reali; che da uno logico cioè i soggetti logici. La sostanza, il soggetto reale è l’individuo concreto che possiede diverse proprietà che a loro volta sono le categorie e che sono il soggetto logico ossia i modi nei quali si predica l’essere. Le sostanze seconde derivano dalle sostanze prime, come ad esempio la specie umana, e non possono esistere indipendentemente dagli individui concreti. Dunque esiste l’uomo singolo ,non l’umanità e ciò costituisce una grande differenza rispetto al pensiero di Platone.

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la fisica di Aristotele

Lo studio del mondo fisico per Aristotele rientra nelle scienze teoretiche. Esse rappresentano la conoscenza assoluta verso la quale gli uomini aspirano. La fisica riguarda quel mondo che Platone considerava inferiore e che viene rivalutato da Aristotele. La fisica per Aristotele è, infatti, una delle scienze più importanti e per tale ragione Aristotele può essere considerato uno scienziato.

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