ateismo ed individualismo

Nel micro-intervento del filosofo ed opinionista Diego Fusaro vengono affrontati svariati argomenti, tutti però, legati dal macro argomento che è l’ateismo e gli effetti di quest’ultimo sulla società post- moderna. L’ateismo viene definito come perdita della verità, intesa come bene comunitario, e vittoria di un’irrilevanza generale dovuta anche al compimento del mondo nichilista, infatti nell’età post-moderna si realizza l’annuncio di Nietzsche con la morte di Dio. Inoltre Fusaro sviluppa una vera e propria critica nei confronti dell’ateismo perché lo ritiene responsabile dell’odierno materialismo e capitalismo, per quanto mi riguarda, invece, non capisco come una società basata sulla religione e su legami di fratellanza, possa influenzare e cambiare un sistema come quello capitalistico e quello dello scambio merce che ormai è radicato nella nostra società dagli inizi di quest’ultima e che crea, a differenza di interrompere, legami tra comunità piccole o grandi che siano, grazie proprio alla forma merce, che Fusaro definisce “unico fondamento a cui tutti gli altri sono subordinati”, avvengono questi scambi che aiutano la società e contribuiscono allo sviluppo di nuovi legami tra comunità e non ad un individualismo imperante che si traduce nel sistema tomistico, basato su una società che procede ad una scomposizione di ogni aggregato comunitario.

Il rapporto tra scienza e religione è un altro argomento che l’opinionista Fusaro tocca durante il suo discorso, l’ateismo ed i suoi “discepoli” pensano che i credenti ed i fedeli di Dio impediscano lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e opprimano la ricerca continua nelle scienze e nella cultura generale, cosa che accadde diverse volte nel corso della storia umana, basti pensare all’epoca dell’oscurantismo nell’età dei lumi che portò allo sviluppo di una vera e propria corrente di pensiero: l’Illuminismo, con contestuale censura, da parte della Chiesa, di alcuni dei maggiori esponenti di questo periodo storico (Hobbes, Cartesio, Bacon, Montaigne, Locke, Rousseau, Pascal, Erasmo da Rotterdam, Darwin e Kant), le cui opere venivano raccolte nel “Index Librorum Prohibitorum” ovvero la raccolta di libri vietati ai cattolici, tutt’oggi la Chiesa pubblica una “guida bibliografica” che recensisce libri e film per poi “consigliarli”, così che si mantenga la retta via.
Fusaro, inoltre, avanza l’immaginario odierno per cui si stanno elaborando due diversi processi: individualizzazione integrale della vita privata e divinizzazione del mondo, entrambe danno l’immagine di un mondo piatto e liscio proiettato sullo scambio di merci che devono scorrere senza impedimenti, per questo, egli dice, “Dio oggi non ha più ruolo nella società, quando dovrebbe essere il riflesso dell’unità del genere umano, come unico io retto da rapporti solidali” e la domanda che mi pongo è semplice: perché Dio deve far parte della società, quando il rapporto fra Dio e credente è una cosa intima, personale basata sulla fede (concetto complesso che solo i credenti possono comprendere appieno). Nel video si dice inoltre “in Occidente trionfa l’ateismo […] ed è in preda all’onni-mercificazione, per questo l’individuo che non crede più in Dio, non crede più in una comunità solida”, affermazione molto forte per cui Fusaro pensa che se non si crede in Dio allora non si crede in una qualunque comunità solida, quindi conseguenzialmente non ne si può far parte , secondo questa frase gli atei non dovrebbero far parte di alcuna comunità, ma prendendo semplicemente la definizione sul dizionario di comunità intesa come “comunità nazionale”, “Insieme di persone unite tra di loro da rapporti sociali, linguistici e morali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni” non trovo alcuna correlazione con la religione o l’impossibilità di un non credente a rientrare in quei requisiti elencati precedentemente nella definizione.
Il video può essere visto anche come critica al sistema capitalistico e materialistico che ormai è radicato nel nostro mondo da tempo, diventato irremovibile, riguardo la concezione marxista per cui egli voleva ciò che il popolo voleva, ovvero il trionfo dell’uguaglianza sociale ed economica sopra le ingiustizie, attraverso però la potenza dello Stato, attraverso la dittatura di un governo molto forte e presente, negando addirittura la libertà di chiunque si trovasse sotto il suo potere senza differenze tra atei o credenti, tutt’ora siamo schiacciati da una società sempre più opprimente che non lascia spazio a differenze religiose.

Riflessione stilata dallo studente Federico Dimichele, Liceo Scientifico Statale Antonio Labriola (RM).

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