Commento introduttivo all’«Art Nouveau»

Scrivere un componimento poetico in questi tempi moderni è sempre più complesso: pensare di scrivere poesia, quella pura e vera, riporta immediatamente nelle nostre menti le poesie dei più importanti autori del nostro Paese (come Dante, Petrarca e Foscolo ad esempio…). Si è perso l’uso della scrittura di una bella poesia a causa di quell’elemento tecnico ma allo stesso tempo essenziale nella metrica, considerato da molti un qualcosa di superfluo o di antico: la rima.

L’autore già nella sua prefazione descrive la sua idea (direi con parole chiare, ma nello stesso tempo precise dal punto di vista lessicale della critica letteraria) di scrivere in poesia e introduce il suo stile nell’utilizzo della rima: una rima e un testo che devono essere ricordati dal lettore, che danno forza e tono a delle parole che non sono fine a se stesse, ma richiamano atmosfere, elementi e soggetti che essendo comprensibili ed evidenti permettono al lettore di capire il pathos dell’autore, che mediante la sua penna regala momenti di pura lettura “classica”. Allo stesso tempo, come ben spiegato dall’autore nella sua prefazione, i testi sono accompagnati da note a piè di pagina, per non lasciare mai da solo il lettore nel corso di questo viaggio poetico.
Dal primo canto di questo libro si percepisce un ricordo della poesia dei Grandi Poeti, con l’utilizzo delle parole sì arcaiche per l’italiano moderno, ma così ben disposte nel testo che portano il lettore a leggere ad alta voce la poesia (una lettura essenziale per ascoltare l’importanza del tono che la rima “regala” al componimento), immaginando la giovane danzatrice avvolta da un soffice velo muoversi con movimenti decisi ma delicati; il tutto è perfettamente delineato dall’enjambement elemento chiave per l’autore con lo scopo di trasmettere la sua scrittura bella e intensa.
Le citazioni delle opere di autori famosi all’inizio di ogni componimento permettono al lettore di far viaggiare la sua mente attraverso la storia della letteratura e della poesia e fanno da introduzione a ciò che verrà letto di seguito: una lettura veloce dei titoli dei canti potrebbe far credere al lettore di leggere dei testi indipendenti l’uno dall’altro; ma iniziando a leggere i primi versi dei componimenti ci si accorge che il testo è un tutt’uno, giacché si raccontano e si descrivono emozioni e sensazioni che ogni uomo conosce, poiché fanno parte del percorso di ognuno di noi: l’amore, l’eternità, la consapevolezza di un destino crudele, la bellezza dell’arte, i sogni, e l’oscurità.
Il continuo richiamo alla classicità permette al lettore di immergersi nell’atmosfera di mondi lontani mediante i nomi arcaici di personaggi, ambienti geografici ed elementi naturali, regalando una lettura ricca e passionale, che trasmette il desiderio di ricordare gli intramontabili testi antichi, perno dell’umanità civile e letteraria. Il Petrella con questo suo poema contribuisce ad arricchire l’animo dei lettori attraverso ciò che in critica si chiama la pura e vera essenza della poesia.

di Martina Michelangeli
Tutti i diritti riservati@

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *