le origini dell’Islam

La penisola arabica è prevalentemente desertica e pianeggiante ma nell’antichità era conosciuta come Arabia felix; anche se terra arida v’erano delle coltivazioni rigorose e splendidi giardini. Gli arabi ad Occidente commerciavano con altre popolazioni dandogli spezie e aromi, preziosi prodotti orientali. Nell’entroterra dell’Arabia vi abitava una popolazione chiamata beduini, una popolazione nomade che si occupava di pastorizia ovina, si spostavano con i dromedari nel deserto. La produzione agricola si limitava in delle piccole oasi, però il ricavato non era sufficiente per il sostentamento di uomini e animali.

Nell’Arabia meridionale, attualmente dove si trova lo Yemen, venne costruito il regno di Saba, venne conquistato dagli arabi nel VI secolo dopo 15 anni di autonomia. Erano sorte delle floride città. Questi centri urbani era contese tra due imperi quello bizantino e quello persiano, perché erano caratterizzati dalla ricchezza e dalla cultura, un esempio è La Mecca. In Arabia prima della nascita dell’Islam c’era grande varietà dal punto di vista religioso: i beduini erano politeisti e adoravano le divinità legato al mondo naturale, ma in diverse aree della penisola si affermarono già altre religioni come l’ebraismo e il cristianesimo monofisita.
Vennero costruiti dei luoghi di culto come il santuario di La Mecca, chiamata Ka’ba, all’interno di essa vi è custodita la pietra nera (meteorite creduto esser stato lanciato sulla terra da Hubal Allah). Muḥammad fu il fondatore di una nuova religione monoteista chiamata Islam, riuscendo ad unificare il popolo arabo. A quarant’anni iniziò ad avere delle visioni, il 27 del mese di ramadan del 610 sul monte Hira ebbe una rivelazione da Dio tramite l’arcangelo Gabriele: questo fece nascere l’Islam che invitava la popolazione ad avere un comportamento retto e onesto. Le prime rivelazioni entrarono nel Corano (un libro sacro). Il contenuto della predicazione fu eversivo e destabilizzante, infatti l’esortazione dei ricchi verso i poveri fatico a farsi strada nella società de La Mecca. Lo chiamiamo Muḥammad e non Maometto in quanto quest’ultimo nome rimanda, probabilmente, a una propaganda anti-musulmana.

Nel Milione di Marco Polo infatti si può leggere:

Mossul è un grande reame, ove è molte generazioni di genti, le quali vi conterò incontenente. E v’à una gente che si chiamano arabi, ch’adorano Malcometto;…

Nel 622 Muḥammad insieme ai suoi seguaci dovettero, a seguito di violenze, lasciare La Mecca, attuando l’ègira, cioè l’emigrazione che venne scelta come data di inizio per l’era islamica. Dopo la fuga da La Mecca Muḥammad diffuse il suo messaggio in un oasi che poi fu chiamata Medina (città del profeta), gli abitanti predicavano la religione ebraica, ma Muḥammad visto che si proclamava “nuovo profeta di Israele” gli fu “semplice” ottenere il potere.
Lui fondò una comunità di credenti chiamata Umma, nel 629 fecero un pellegrinaggio a La Mecca, conquistandola con le armi. La Mecca diventò capitale dell’Islam, grazie a questa conquista riuscì a far unire agli “umma” anche le antiche tribù arabe ottenendone la conversione, la sottomissione ed il pagamento di un tributo.  Egli morì nel 632, indebolì le vecchie strutture sociali creando un nuovo mondo.

Gli arabi dopo Muḥammad
La morte improvvisa del profeta nel 632, provocò reazioni di segno opposto: alcuni proposero un criterio dinastico-ereditario; altri invece sosterranno la necessita di scegliere il successore tramite un’elezione tra i suoi compagni più fedeli. Alla fine vinse la seconda opzione, fu eletto Abu Bakr, che assunse il titolo di Califfo (successore). I primi quattro califfi sono stati scelti tramite elezione, ma quando salì al potere la dinastia degli Omayyadi, si instaurò un califfato dinastico.
Abu Bakr (632-634) affrontò e sconfisse i gruppi che abbandonarono l’islam, ribadendo così la forza della comunità araba unita dalla religione. I califfi Omar (634-644) e Otham (644-656) intrapresero delle campagne militari espansionistiche, questo ne conseguì un ampia diffusione dell’islam, intesa dai califfi come concreta applicazione del Jihad.
Gli Arabi a metà del VII secolo riuscirono a controllare: la Siria (Damasco fu conquistata nel 635); gli odierni Iraq e Iran (Ctesifone, capitale dell’impero sassanide cadde nel 637, invece l’impero persiano crollo definitivamente nel 651); la Palestina (Gerusalemme cadde nel 638) e l’Egitto (Alessandra fu espugnata nel 642, fondando una nuova città chiamata al-fustat).
Durante queste mire espansionistiche si vennero a creare delle tensioni da parte dei sostenitori assassinando così il califfo Othaman (656). Salito al potere il califfo Ali cugino di Muḥammad si creò una frattura tra i seguaci, una detta sciiti e l’altra detta sunniti. Dopo l’assassinio di Ali si scatenò una sanguinosa guerra civile determinando la fine degli umma e affermando l’inizio della dinastia ereditaria degli Omayyadi.

La religione islamica
La parola al-islam indica la dedizione incondizionata ad un solo Dio, invece muslim, musulmano, è colui che si sottomette a un solo Dio. Nel Corano l’Islam è definito religione di Abramo, che è il patriarca ebraico ed affermo l’esistenza di un unico Dio degli Ebrei. Inoltre la Torah, cioè l’insieme delle istruzioni impartite da Dio, gode del massimo rispetto da parte dei musulmani che hanno scelto La Mecca come cuore dell’islam che era già la città sacra ad Abramo.
L’islam riconosce anche il cristianesimo, ma considera Gesù un profeta alla pari di Abramo e Muḥammad, inoltre i musulmani rifiutavano il dogma della trinità, considerata una sorta di politeismo. L’islam fin dalle sue origini apprezzava e rispettava le precedenti religioni ma le considerava anche “superate”. La rivendicazione di tale primato tra le tre religioni rese più difficile accettazione di un nuovo culto per il cristianesimo e l’ebraismo e molti erano gli aspetti pratici che dividevano le diverse comunità di fedeli. Uno di questi fu accettazione della poligamia, al contrario del cristianesimo e dell’ebraismo.

Il Corano
Anche l’islam e una religione del libro, il libro è chiamato Corano che significa recitazione, lettura ad alta voce. Inizialmente venne tramandato oralmente, ma nel 644 con il terzo califfo venne realizzata una versione scritta ufficiale suddivisa in 114 sure (capitoli) che sono costituite da versetti in prosa ritmata e rimata. Il Corano a differenza della bibbia non è un testo narrativo ma un testo prescrittivo, dove vi sono contenuti i fondamenti del credo islamico.l’islam e una religione del libro, il libro è chiamato Corano che significa recitazione, lettura ad alta voce.

La Sunna
La vita dei musulmani è regolata da precise norme derivate dal Corano o dalla sunna, l’insieme degli hadith e dalle consuetudine della umma. Non mancano però le interpretazioni discordanti degli ulama, gli esperti di scienza religiosa.

La shari’a
Le norme stabilite dal corano e dalla sunna formano la shari’a, essa regola i comportamenti e le relazioni dei fedeli, le forme di culto, e da questa deriva la concezione dello stato di tipo teocratico. L’islam non prevede sacerdoti per la celebrazione dei riti.

I musulmani devono rispettare i cosiddetti cinque pilastri ossia:

  1. la professione di fede, avviene secondo una formula deve essere ripetuta più volte al giorno.  
  2. La preghiera, si deve svolgere per cinque volte al giorno con il capo verso La Mecca e ogni venerdì i musulmani si riuniscono nella moschea per pregare guidati dall’imam.  
  3. il digiuno, è obbligatorio per gli uomini e per le donne dall’alba al tramonto nel mese di ramadan cioè il nono mese dell’anno, essi si devono astenere dal bere, dal cibo, dal fumo, dai rapporti sessuali, perché cosi i fedeli si possono concentrare nella preghiera.  
  4. L’elemosina, è un dovere di ogni fedele, oggi l’elemosina è libera, ma hai tempi di Muḥammad era istituzionalizzata  
  5. il pellegrinaggio alla Mecca per venerare la pietra nera, deve avvenire almeno una volta nella vita.  

Gli obblighi e i divieti della shari’a che hanno come fonte gli hadith della sunna sono numerosi. La sunna contiene una serie di prescrizioni alimentari e nome igieniche che vengono fatte risalire al profeta e diffuse in tutto il mondo islamico. L’Islam vieta ogni forma di rappresentazione di Allah, infatti l’arte islamica si specializza in raffinatissime rappresentazioni geometriche floreali e calligrafiche, anche la rappresentazione umana è vietata, perché viene interpretata come un’offesa alla divinità. Gli sono vietati i giochi d’azzardo la frode e l’usura, considerati metodi che procurano un indebito arricchimento, è vietato anche mendicare l’aiuto ad altre persone se si riesce a guadagnarsi da vivere. Il matrimonio ha una rilevante regolamentazione, il corano consente la poligamia: possibilità di sposare fino a quattro donne, ma l’uomo deve dare pari dignità a ciascuna delle sue mogli.

Nel Corano il termine Jihad (sforzo) lotta contro ogni pratica non riferibile all’islam. È un dovere di tutti i membri perché la diffusione della religione garantisce il favore divino. Esso può essere interpretato in diverse maniere: come lotta spirituale e personale; come impegno per la realizzazione di una società musulmana ispirata hai valori del profeta; come azione militare. Alla luce di queste distinzioni si parla a volte di jihad maggiore e di jihad minore.

One thought on “le origini dell’Islam

  1. Quindi quella araba è stata una colonizzazione del tutto analoga a quella europea in America con l’annullamento di tutte le culture precedenti

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