il Cosmo aristotelico

In questa lezione vedremo la visione del Cosmo secondo Aristotele. Il Cosmo aristotelico è compatto e ordinato, in esso ogni cambiamento ha una causa e uno scopo specifico; abbiamo visto le varie cause e quella finale è certamente una delle più importanti in qualche modo, non solo nell’ambito morale. Il cosmo di Aristotele non presenta spazi vuoti, è finito, è compiuto, esso presenta un centro, un alto, un basso e quindi ha anche un confine, e quale sarà questo confine? La sfera delle stelle fisse.

Dunque abbiamo la terra sferica, immobile, circondata dall’atmosfera sublunare, oltre la quale c’è la parte più importante dell’universo, cioè le sfere divine dei corpi celesti eterni e incorruttibili; qui il ritorno dei motivi pitagorici, platonici ovviamente. L’universo di Aristotele è diviso in due parti: il mondo terrestre, fondato sulla teoria del movimento e il mondo celeste, che è composto da “etere”, una sostanza ingenerata e incorruttibile che si muove solo con un movimento circolare, senza appunto inizio e fine e dunque è perfetto questo movimento. L’universo ha una vita eterna perché non ha avuto né inizio né fine e saranno eterne anche le specie che vi vivono. La vita terrestre è invece costituita da nascita, vita e morte, ovviamente per i singoli individui ma non della specie.

Trascrizione di una lezione su Aristotele.

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