le sostanze di Aristotele

La sostanza è ciò di cui è fatto l’essere che è inteso come individuo concreto ossia il questo e il qui (una persona, un animale, una cosa). La definizione sopra riportata viene associata da Aristotele alle sostanze prime perché esistono in modo autonomo e fungono sempre e soltanto da soggetti anche da un punto di vista grammaticale. Queste sostanze possono essere analizzate sia da un ambito ontologico ossia i soggetti reali; che da uno logico cioè i soggetti logici. La sostanza, il soggetto reale è l’individuo concreto che possiede diverse proprietà che a loro volta sono le categorie e che sono il soggetto logico ossia i modi nei quali si predica l’essere. Le sostanze seconde derivano dalle sostanze prime, come ad esempio la specie umana, e non possono esistere indipendentemente dagli individui concreti. Dunque esiste l’uomo singolo ,non l’umanità e ciò costituisce una grande differenza rispetto al pensiero di Platone.

Secondo Aristotele, infatti, l’essere non coincide col mondo delle idee ma si ha un insieme di sostanze o enti individuali dotati di specifiche qualità. Ognuna di queste sostanze è un’unione indissolubile di materia e forma cioè il “sinolo”. Questo termine deriva dal greco “sin” cioè insieme e “olos” ovvero tutto; tutto insieme. La materia non esiste senza la forma e la forma non esiste senza la materia. La parola forma deriva dal greco “morphé” cioè aspetto delle cose ma traduce anche il concetto di “èidos” ossia l’immagine, la forma, l’idea; esprime l’essenza e quindi la natura intima di una sostanza. La materia ,invece, è l’elemento materiale che viene plasmato. Il materiale è indeterminato poiché ha bisogno della forma per essere inteso in una data maniera e assume configurazioni particolari riproducendo il comportamento del pongo.

Trascrizione di una lezione su Aristotele.

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