riflessione sul denaro, Marx

Sia dai Manoscritti economico-filosofici del 1844, sia da altre opere, appare l’idea di Marx riguardante il denaro. Iniziando dal fatto che Marx ritiene il denaro estremamente indispensabile, ma non nel senso positivo del termine, tant’è che viene considerato una delle cause dell’alienazione del lavoratore, il quale, infatti, è alienato anche verso la sua attività, vista come forzata, costrittiva e utile solamente al profitto del capitalista.

Come mai questo profitto, e di conseguenza il denaro, è tanto importante da provocare questo lavoro forzato a scapito del lavoratore? Questo va cercato nel plusvalore, dal momento che Marx si accorse che l’arricchimento del capitalista era fondato sullo sfruttamento del lavoratore. Di conseguenza il plusvalore è una sovrabbondanza dei prodotti rispetto alla somma tra il capitale variabile (salario che il capitalista da ai lavoratori) e quello costante (la spesa per tutto ciò che serve per la produzione).

Lo sfruttamento del lavoratore può attuarsi tramite l’aumento del plusvalore assoluto (ovvero sfruttare il lavoratore nel massimo delle ore possibili) o la diminuzione di plusvalore relativo (ovvero la riduzione di ore, tramite il miglioramento dei macchinari, atte a reintegrare il salario del lavoratore). Marx afferma, inoltre, che: “Poiché il denaro, in quanto concetto esistente e attuale del valore, confonde e scambia tutte le cose, esso costituisce la generale confusione e inversione di ogni cosa, dunque il mondo sovvertito, la confusione e inversione di tutte le qualità naturali e umane.” Quindi, secondo il filosofo, il denaro è capace di “modificare” apparentemente il carattere dell’uomo, di agevolare qualsiasi azione e soddisfare qualsiasi desiderio. Questi comportamenti possono essere riscontrati spesso anche al giorno d’oggi, soprattutto per via dei pregiudizi, poiché capita spesso che venga giudicata una persona buona o cattiva anche solo da come si presenta. Per esempio se vediamo per strada una persona con dei vestiti non curati come dovrebbero, perché deve lavorare e non ha i soldi per “sistemare l’armadio”, il primo pensiero è che sia una persona poco raccomandabile. Inoltre quante volte abbiamo sentito di persone che hanno trovato lavoro grazie alle raccomandazioni o talvolta pagando?

Possiamo aggiungere che essendo l’uomo dipendente dal denaro e dai beni accumulati grazie ad esso, l’unica soluzione, secondo Marx, era la libertà dalla proprietà privata. Infatti Marx sottolineò che: “[…] nella vostra società esistente la proprietà privata è abolita per i nove decimi dei suoi membri; anzi, essa esiste proprio in quanto non esiste per quei nove decimi. Voi ci rimproverate dunque di voler abolire una proprietà che ha per condizione necessaria la mancanza di proprietà per la stragrande maggioranza della società. Il comunismo […] toglie soltanto il potere di soggiogare il lavoro altrui mediante questa appropriazione.” Ne consegue il fatto che, per Marx, l’abolizione della proprietà privata non è che un bene, tanto più che esiste solo per il fatto che ne è stata privata la maggior parte della popolazione e soprattutto diminuisce o addirittura elimina lo sfruttamento dei lavoratori. Ai giorni nostri ancora ci sono sfruttamenti di questo genere, infatti, molti lavoratori vengono pagati meno di quanto dovrebbero ed altri vengono pagati di più non facendo nemmeno la metà dei primi. Anche Marx parlava di questi problemi: “la società borghese sarebbe da parecchio tempo andata in rovina a causa dell’indolenza, dal momento che in essa chi lavora non guadagna e chi guadagna non lavora.”

Il denaro oggigiorno è così radicato nella società che non si fa più caso al fatto che ne siamo dipendenti. Se solo usassimo il necessario per vivere, tutti avremmo una qualità di vita più che accettabile. Come per esempio Jeff Bezos, CEO (Chief Executive Officer) di Amazon, che è arrivato a guadagnare 198 miliardi di dollari, potrebbe risollevare economicamente la popolazione mondiale senza incidere di molto sul suo capitale. In conclusione, se noi pensassimo ad un mondo senza denaro l’uomo troverebbe un’altra modalità di pagamento e soprattutto un altro modo per approfittarsi degli altri.

Riflessione stilata dalla studentessa Federica Filippi, Liceo Scientifico Statale Antonio Labriola (RM).

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